Intanto occorre differenziare due importanti forme di depressione destinate a far la differenza nell’approccio terapeutico del paziente; una depressione reattiva all’interno di una personalità nel complesso sana e una depressione neurotica laddove esistano motivazioni più profonde che spieghino il quadro clinico del paziente.
Nel primo caso il medico si avvarrà di terapie più sintomatiche che curative nel senso stretto del termine rappresentate per lo più da farmaci antidepressivi triciclici eventualmente associati o meno a sedute di psicoterapia.
Ben altro è il trattamento da attuarsi nei casi di depressione neurotica dove il farmaco che agisca sui sintomi non è sufficiente da solo a contrastare la patologia; in tali casi è necessaria una terapia profonda che agisca a livello dello squilibrio dei neurotrasmettitori che si è determinato.
Laddove la depressione nasca da tale squilibrio endogeno che coinvolga gravemente il fisico e dove si può anche assistere a situazioni di grave pericolo per il paziente che può tentare, solitamente efficacemente, il suicidio, lo specialista, per’altro figura sempre indispensabile in questi casi, riesce farmacologicamente in ambiente idoneo, reparto di psichiatria in testa, ad ottenere per lo più risultati eccellenti.
Solo nella fase di remissione della patologia, a giudizio del medico, è possibile associare eventuale psicoterapia con l’intento non tanto di curare la depressione, quanto invece, di controllare quegli aspetti della vita del paziente che tendono ad aggravare il suo stato o a partecipare alla fase di esacerbazione dei sintomi purtroppo destinati a ripresentarsi.
Ne consegue pertanto che un paziente gravemente depresso non dovrà essere lasciato solo e chi si prende cura del suo stato dovrà anche imparare ad interpretare i sintomi dandone comunicazione tempestiva al medico specialista curante e mettendolo in grado di intervenire efficacemente, tendo conto che di depressione per lo più si guarisce
Commento del Dott. Zambello
Condivido con l’articolista l’idea di fondo che la depressione sia una malattia composita che spesso ha bisogno di un approccio polispecialistico: psichiatra, psicoterapeuta. Sarà compito poi degli specialisti valutare di volta in volta che tipo di “terapia” proporre. Ma, certamente sarebbe un grave danno per il paziente proporgli una soluzione solo sintomatica ovvero farmacologica, come forse sarebbe inspiegabile trattarlo solo con la psicoterapia quando lo stato fisico-emotivo potrebbe trarne un grande vantaggio con una breve cura con farmaci.
Dott. Renzo Zambello
Studio Psicoterapeutico e Psicoanalitico
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