Non solo al cuore. Usare
più di un cucchiaino di sale nella dieta quotidiana può
minacciare anche la salute del cervello e aumentare il
rischio di Alzheimer. Lo sostiene uno studio condotto
dall’Università di Toronto (Canada) su 1.262 persone
sane, uomini e donne, tra i 67 e gli 84
anni di età. Secondo i ricercatori, le persone
anziane che hanno diete ricche di sale e fanno poco
esercizio fisico subiscono un declino mentale più rapido
rispetto a quelli che sono più accorti nel dosare il
condimento. Lo hanno stabilito misurando una volta all’anno
per tre anni le condizioni di salute dei soggetti,
utilizzando i test cognitivi più comunemente adoperati per
diagnosticare l’Alzheimer. Lo studio è
pubblicato sulla rivista Neurobiology of Aging.
Gli esperti affermano che
le persone che riducono di circa 3 grammi al giorno
l’apporto di sodio riducono di un quarto la probabilità di
sviluppare malattie cardiovascolari. E comunque, secondo le
linee guida internazionali, gli adulti non dovrebbero
superare i 6 grammi al giorno, mentre oggi siamo quasi
sempre sopra gli 8 grammi di consumo.
“I risultati del nostro
studio hanno dimostrato che una dieta ricca di sodio,
combinata con po' di esercizio, è particolarmente dannosa
per le prestazioni cognitive degli anziani”, spiega
Alexandra Fiocco, ricercatrice presso l'Università di
Toronto.
di
Cosimo Colasanto (26/08/2011)