Genericamente possiamo definire la depressione come “una forma di disturbo che si presenta quando una persona non è più capace di affrontare con coerenza taluni stress emotivi e che per altre persone non hanno eccessiva importanza. E quanto la depressione influenzi negativamente la quotidianità dell’individuo che ne soffre e con quanta facilità passi da momenti di euforia eccessiva e la malinconia più cupa accompagnati da mancata fiducia in sé stessi. Ovvero ciò che prima procurava piacere, improvvisamente perde di interesse.
Fino a tempo addietro era solito considerare la depressione un disturbo della personalità la cui caratteristica di fondo fosse la separazione tra “psiche e corpo”; poi e iniziata a farsi strada una sostanziale rivisitazione sulla depressione con il considerare l’uomo come un “tutt’uno connesso” nel quale la sfera psichica e quella somatica interagiscono insieme nel gestire l’organismo. Rapporto che contiene in sé profonde connessioni tra sensazione di benessere fisico e serenità mentale e, al contrario, tra malessere fisico e opacità mentale. Ne è prova, ed in base all’esperienza, l’identificazione di emozioni provate in seguito a sensazioni fisiche per cui è possibile sostenere che il corpo è il ricettacolo di tutti gli eventi psichici,
Del resto, senza necessariamente riferirsi a modelli astratti o riferiti a improbabili energie vitali,
è esperienza comune a tutti di avvertite il cuore in gola o lo stomaco chiuso quando aspettiamo con ansia e un po’ di timore il verificarsi di un evento tanto atteso, oppure di sentirci paralizzati dalla paura a fronte di un evento indesiderato, o arrossendo e tremando di rabbia di fronte ad un torto subito.
E’ attraverso gli organi di senso che l’essere umano si relaziona con il mondo esterno, e come questo lo influenzi. I nostri stati d’animo come rabbia, paura, aggressività, vanno ad interrompere il continum tra psiche e soma, e come un trauma, un evento sfavorevole, un nemico, possono interrompere il flusso delle emozioni, delle passioni ripercotendosi sul soma e da qui agli organi percettivi, interrompendo quel flusso interno di immagini appaganti di cui l’uomo abbisogna
Ecco perché spesso manifestazioni legate alla personalità somatica si ripercuotono sul loro aspetto psichico: personalità che, in linea di massima possiamo suddividerla secondo due fondamentali categorie di tipi psicologici. Una di queste è quella di essere attratti dall’esteriorità mondane, ossia “essere fuori dal mondo” e da Jung denominata estroversione; l’altra è quella di essere molto riservati , ossia “essere in sé stessi” e sempre da Jung denominata introversione.
A questo punto dobbiamo stabilire se l’ambiente influisce sulla personalità; dal punto di vista che ci interessa potremmo dire di si. Infatti ambiente e atteggiamento psicologico ovvero aspetto genotipico e fenotipico concorrono in parallelo nel determinare nel determinare il tipo psicologico.
E’ stato accertato che molti stati depressivi dipendono dalle condizioni ambientali cui l’individuo solitamente vive e dal modo di interpretare,considerare situazioni e persone cui viene, per ragioni diverse, in contatto. Sta di fatto però che ambedue le tipologie quando incorrono nella depressione solitamente tendono a considerare certe situazioni “come se non ci fosse via di scampo”.
Riguardo l’atteggiamento psicologico nell’introverso, o depresso triste, si manifesta con sensazione di inadeguatezza, senso di colpa e di frustrazione, ricca componente angosciosa, pessimismo, autoaggressione, scarsa vitalità, isolamento e allontanamento dal contatto sociale somatizzando la propria angoscia sul sé.
Nell’estroverso, o depresso irritabile, si manifesta con impoverimento di sé e continuità della crisi nell’organizzazione nevrotica della personalità, perdita di autostima, dissociazione dalla realtà, perdita di affettività, interruzione del continuum dell’esistenza nonostante la ricerca del contatto sociale dal quale vorrebbe aiuto, protezione e gratificazione.
A fronte di tali situazioni il ricorso ad una Fitoterapia, che sia differente da ciò che è comunemente inteso come “trattamento che interferisce con le reazioni biochimiche dei neurotrasmettitori”, deve indirizzarsi verso il “riequilibrio dei flussi emotivi” accumulati nel tempo riportando armonia nei cicli circadiani correlativi alle funzioni vitali dell’individuo inseriti in un più generale contesto di offerta di benessere.Il ricorso alla Fitoterapia nel trattare la depressione nei termini su esposti, comprende modalità concentrate sull’offerta di benessere, ovvero avverso i fattori cui si fonda la depressione che sostiene i cambiamenti sulle esigenze e i desideri dell’individuo, corrispondenti a stati di confine tra personalità e malessere esistenziale in tutti quei soggetti che, in presenza di piena lucidità e consapevolezza, hanno in comune comportamenti effettivamente disarmonici di tipo introverso o estroverso.
COMPENDIUM
IRREQUIETEZZA E DISTURBI DEL SONNO
Luppolo: inflorescenze 40%
Biancospino: fiori e foglie 20%
Ginkco biloba: foglie 20%
Cardiaca: pianta intera 20%
Impiego: TM 20 – 40 gtt – tre volte al giorno
COMPROMISSIONE DELLE FACOLTA’ COGNITIVE
Ginseng: radice 40%
China: corteccia 20%
Ginkco biloba: foglie 20%
Maggiorana: sommità 20%
Impiego: TM 20 – 40 gtt – tre volte al giorno
STATI D’ANSIA
Luppolo: inflorescenze 40%
Salice bianco: corteccia 20%
Tiglio: fiori e foglie 20%
Cimicifuga: rizoma 20%
Impiego: 20 – 40 gtt - tre volte al giorno
INSICUREZZA E PAURA IMMOTIVATA
Iperico: sommità 40%
Lavanda: sommità 20%
Guaranà: semi 20%
Origano: foglie 20%
Impiego: 20 – 40 gtt - tre volte al giorno
INSODDISFAZIONE E PERDITA DI PIACERE
Damiana: foglie 40%
Rosmarino: foglie 20%
Alloro: foglia 20%
Fumaria: sommità 20%
Impiego: 20 – 40 gtt – tre volte al giorno
Simone Iozzi