La società di oggi, con i ritmi dettati da un'avanzata tecnologia, ci spinge molto spesso ad andare oltre il massimo delle nostre fisiologiche possibilità. Ogni volta che questo accade, e ad ognuno di noi accade più volte in una normale giornata lavorativa, il nostro organismo si “stressa”. Facciamo un esempio: se sollevo un peso eccessivo e in fretta, può capitarmi uno strappo muscolare, che altro non è che uno stress del muscolo. Poco male: doloroso, ma di per sé il muscolo è il tessuto del nostro corpo che guarisce più rapidamente: nel giro di qualche settimana sarò a posto. Ma dietro a un piccolo strappo muscolare c'è tutto un corpo, un'entità fisiologica che lavora in realtà come un insieme unico e delicato, fatta di altri tessuti sensibili, tra cui le fibre nervose e il sistema nervoso centrale. In termini pratici questo significa che, se sottopongo il mio essere a un continuo oltrepassare i miei limiti, nel tempo tutti i tessuti possono danneggiarsi, sempre più in profondità. E quando il danno arriva alle fibre nervose, che sono le più lunghe a guarire, se non avviene qualche cambiamento sostanziale, lo stress può “risalire” dalla periferia del corpo al “centro di comando”, sfociando in un esaurimento nervoso. Che da un punto di vista puramente meccanico è una minor efficienza delle fibre nervose centrali. Molti sapranno quando sia lunga e non sempre certa la guarigione da un esaurimento nervoso: anche per questo la prima buona regola “antistress” sarebbe quella di non oltrepassare mai i nostri limiti fisiologici. Attenzione, intendo i limiti di quel momento preciso, quindi se ho la febbre dovrei fare molto meno di quando non ce l'ho. Gli antichi taoisti la chiamavano “regola del 70%”: mai oltre il 70, perché se lo oltrepassiamo facilmente si scivola inconsapevolmente nel 100 e più, ed ecco nascere il primo seme dello stress.
Purtroppo, sia con la febbre che senza, questo “Eden” del 70% non ci è spesso concesso nella quotidianità lavorativa e non. Di più: spesso siamo noi stessi che per volerci a tutti i costi divertire anche se stanchi “morti”, obblighiamo il nostro organismo a un superlavoro, ben oltre il suo 100%. Per questo oggi diventa sempre più importante per la nostra salute psico-fisica ovviare con semplici accorgimenti naturali al sovraccarico in arrivo o già arrivato (naturali perché l'immissione di sostanze di sintesi chimica può causare un certo grado di stress fisiologico al nostro organismo).
Tali prevenzioni e rimedi naturali sono molto più accessibili e facili da applicare di quanto spesso si creda. E molto più economici di tanti viaggi fatti solo “per riposarmi un po'”. Inoltre, associare più “strade” naturali non può che far “meglio”: infatti esiste un effetto sinergico tra metodologie basate sul principio comune di rinforzare la nostra fisiologia, non di “combattere” il nemico. Così, ad esempio, associare una corretta respirazione antistress (i taoisti la conoscono da cinquemila anni e la usavano per meditare visto che lo stress allora non esisteva...), a dei preparati erboristici di qualità, attiva in noi una semplice ma potente “task force” che limita l'insorgere dello stress e le sue conseguenze. Per onor di cronaca, nella mia esperienza di insegnamento non ho mai trovato qualcuno - sino a oggi ho avuto varie centinaia di allievi - incapace di imparare un metodo naturale di respiro, o non in grado di farsi una tisana...
Maestro Cosimo Shanti Mendis
Insegna corsi settimanali e seminari intensivi in Italia e all'estero.
Privatamente, previo appuntamento: BOLOGNA e ASCIANO (SI)
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