Non è un caso che già gli antichi conoscessero queste proprietà, “Mens sana in corpore sano” diceva Giovenale, ingenuamente forse, ma anticipando di molto le scoperte scientifiche che hanno consentito la conoscenza approfondita del nostro sistema metabolico e psichico. In tal senso, ha fatto molto scalpore una ricerca italiana che correla la quantità delle calorie assunte quotidianamente, con l’attivazione di una molecola anti invecchiamento.
Lo studio è stato condotto all’interno dell’Università Cattolica di Roma dall’équipe di Giovambattista Pani, dell’Istituto di Patologia generale diretto da Achille Cittadini, in collaborazione con l’équipe di Fisiologia umana guidata da Claudio Grassi ed è stato pubblicato su Proceedings of the national academy of sciences Usa (Pnas).
Lo studio ha individuato la molecola imputata ai processi anti invecchiamento, la molecola “Creb1” che regola processi molto importanti come il funzionamento della memoria, l’apprendimento e il controllo dell’ansia. Generalmente la sua attività diminuisce, o viene compromessa, dall’età che avanza provocando malattie gravi come Alzheimer o altri tipi di demenze. Sino a poco tempo fa non si sapeva cosa innescasse tali processi ma grazie a Pani, adesso, è possibile studiare i meccanismi d’attivazione di questa molecola. In particolar modo si è scoperto che la restrizione calorica potenzia la capacità sinaptiche di memorizzazione delle informazioni, attivando la protezione fornita da tale molecola.
Le implicazioni future sono importanti per la preparazione di farmaci specifici che attivano la Creb 1, in modo da aprire possibilità terapeutiche che vadano oltre la sola dieta alimentare.
Se si può esultare per l’importanza scientifica della ricerca, lo stesso non si può dire per il nostro senso di sazietà dal momento che si è stimato che la dieta ottimale per innescare il funzionamento di Creb1, prevede un regime calorico di circa 1400 calorie giornaliere: un regime ipocalorico che prevede il taglio di circa 1/3 delle calorie per il normale fabbisogno giornaliero.
In attesa di ulteriori sviluppi, questa notizia di sicuro è un ulteriore stimolo per regolarci a tavola… rigorosamente dopo le feste.
a cura del dott. Vito Brugnola
fonte: http://www.igeacps.it/neuropsicologia/articoli/543-vuoi-aumentare-il-tuo-qi-mangia-meno.html