Quanto dormire per notte? Quante ore di sonno sono necessarie per star bene? Rilanciamo i risultati di una ricerca appena presentata su sonno e salute del cuore, cogliendo l'occasione per fare il punto sulla giusta durata del riposo notturno. Che non deve essere poco, ma neanche troppo.
Dormite meno di sei ore per notte? Avete il doppio delle probabilità di incorrere in un infarto cardiaco o in un ictus e un rischio aumentato di oltre una volta e mezza di soffrire di insufficienza cardiaca congestizia (una patologia in cui il cuore non è in grado di pompare sangue sufficiente in tutti i diversi distretti del corpo, con conseguente accumulo di liquidi negli organi).
Ne dormite abitualmente più di otto, perché credete che più si riposa meglio è? Ugualmente sbagliato: anche dormire troppo fa male al cuore. Un sonno lungo più di otto ore innalza le probabilità di soffrire di coronaropatia (ovvero l'aterosclerosi delle coronarie, le arterie che portano il sangue al cuore, che può esitare in angina e nello stesso infarto miocardico).
Sono le conclusioni a cui è giunto uno studio della Chicago Medical School sulle relazioni tra ore di sonno e rischio cardiovascolare. Una ricerca, presentata proprio in questi giorni al congresso annuale dell'American College of Cardiology, che ha preso in esame più di tremila soggetti oltre i 45 anni.
Noi, in un ottica più di ampio respiro, non limitata alla sola salute del cuore, suggeriamo le classiche otto ore di sonno, che saltuariamente possono anche arrivare a sette. La giusta quantità di sonno è infatti necessaria non solo per il benessere cardiaco, ma anche per la lucidità mentale, la capacità di concentrazione, la memoria, il tono dell'umore e molto altro.
Dormire a sufficienza è indispensabile persino per mantenere il giusto peso o per riuscire a dimagrire: meno di 6 ore di sonno per notte aumentano fino al 70% le probabilità di ingrassare. La ragione è ormonale: la carenza di sonno fa innalzare i livelli di grelina, ormone dell'appetito, e diminuisce quelli di leptina, ormone della sazietà, implicato anche nel dispendio di energie sotto forma di calore.